Skype ha lanciato la beta 3 di Skype e Skype Lite, la versione del suo client per il voice over IP e l'instant messagging per telefonia mobile. Ha annunciato per febbraio il lancio della versione 4.0. Il Chief Operating Officer Scott Durchslag ha comunicato dal palco del CES, appena conclusosi a Las Vegas, sia il rilascio della versione 4 che della versione Lite, dedicata al sistema operativo Android di Google.
La versione lite di Skype, come è stato annunciato, è compatibile con molti dispositivi che supportano Java, tra di essi alcuni di quelli più popolari di Nokia, Samsung, Sony Ericsson e LG. Grazie al client diventa possibile fare telefonate ai costi Skype, al momento per l'Italia il servizio non è disponibile. Parlando di costi, utlizzando Skype lite, una telefonata ad un contatto Skype costa quanto una telefonata locale. Nella versione lite per il momento non è presente la funzione di videoconferenza, ma ha comunque l’indicatore di stato dei contatti, messaggistica istantanea e chiamate voce per contatti Skype, e le opzioni Skypein e Skypeout.
La versione lite è dedicata al sistema operativo Android di Google. Al momento il T-Mobile G1 è l’unico dispositivo attualmente disponibile sul mercato, anche se nei prossimi mesi dovrebbe essere seguito da altri supporti. Novità anche sul fronte Linux, dove Skype supporterà anche dispositivi basati sul sistema operativo Moblin Linux.
Skype Lite: la versione del client voIP per telefonia mobile
WebOS: il nuovo sistema operativo di Palm
E' stato presentato al CES 2009 di Las Vegas insieme a Pal Pree, il nuovo sistema operativo di Palm, battezzato webOS che come si può intuire dal nome punterà molto sulla connettività in Rete.
Il nuovo sistema operativo utilizza le stesse tecnologie standard che si trovano alla base del Web, tra le quali HTML5, JavaScript e CSS. Tutte le applicazioni che girano su webOS sono infatti scritte utilizzando codice HTML e JavaScript.
Si tratta di una piattaforma completamente nuova, fondata su una versione embedded del kernel Linux e alcune delle tecnologie chiave del World Wide Web Consortium.
Il framework di visualizzazione dei contenuti Web adottato da Palm si basa su Web Kit, lo stesso componente open source alla base di Safari. WebOS può di fatto essere visto come una sorta di web browser che implementa, oltre ad un proprio kernel, un avanzato sistema di gestione della memoria.
L'interfaccia di webOS, come i iPhone e Android, è stata progettata per essere usata con il solo ausilio delle dita.
La vera novità dell'interfaccia di webOS è però rappresentata dalla vista delle applicazioni , richiamabile con l'unico tasto hardware presente sotto lo schermo: questa vista permette di scorrere le finestre delle applicazioni in senso orizzontale, ed eventualmente di cambiarne l'ordine all'interno della sequenza o di chiuderle.
Stando a quanto mostrato da Palm, è possibile passare da un'applicazione all'altra in modo praticamente istantaneo e senza interromperne i processi.
L'integrazione del nuovo sistema operativo di Palm con il Web è senza dubbio di livello superiore a quanto fin qui visto nei sistemi operativi concorrenti. Le applicazioni di webOS possono comportarsi da programmi desktop e web application allo stesso tempo, funzionando nella maggior parte dei casi sia online che offline.
Inoltre grazie a una funzione chiamata Sinergy, webOS è in grado di aggregare in modo trasparente all'utilizzatore informazioni locali e remote: ad esempio, la rubrica può mostrare in una sola vista anche i contatti di Facebook e di altri noti social network, mentre il PIM è in grado di mostrare i messaggi provenienti da Gmail e gli appuntamenti creati con GCalendar.
Da non dimenticare la ricerca "universale", che permette di cercare una parola chiave non soltanto tra i file e i contenuti presenti sul dispositivo, ma anche su servizi online quali Google, Google Maps e Wikipedia.
Naturalmente in webOS non può mancare un browser web che sembra sfigurare nei confronti di Safari per iPhone o di altri browser mobili di ultima generazione.
Il nuovo sistema operativo utilizza le stesse tecnologie standard che si trovano alla base del Web, tra le quali HTML5, JavaScript e CSS. Tutte le applicazioni che girano su webOS sono infatti scritte utilizzando codice HTML e JavaScript.
Si tratta di una piattaforma completamente nuova, fondata su una versione embedded del kernel Linux e alcune delle tecnologie chiave del World Wide Web Consortium.
Il framework di visualizzazione dei contenuti Web adottato da Palm si basa su Web Kit, lo stesso componente open source alla base di Safari. WebOS può di fatto essere visto come una sorta di web browser che implementa, oltre ad un proprio kernel, un avanzato sistema di gestione della memoria.
L'interfaccia di webOS, come i iPhone e Android, è stata progettata per essere usata con il solo ausilio delle dita.
La vera novità dell'interfaccia di webOS è però rappresentata dalla vista delle applicazioni , richiamabile con l'unico tasto hardware presente sotto lo schermo: questa vista permette di scorrere le finestre delle applicazioni in senso orizzontale, ed eventualmente di cambiarne l'ordine all'interno della sequenza o di chiuderle.
Stando a quanto mostrato da Palm, è possibile passare da un'applicazione all'altra in modo praticamente istantaneo e senza interromperne i processi.
L'integrazione del nuovo sistema operativo di Palm con il Web è senza dubbio di livello superiore a quanto fin qui visto nei sistemi operativi concorrenti. Le applicazioni di webOS possono comportarsi da programmi desktop e web application allo stesso tempo, funzionando nella maggior parte dei casi sia online che offline.
Inoltre grazie a una funzione chiamata Sinergy, webOS è in grado di aggregare in modo trasparente all'utilizzatore informazioni locali e remote: ad esempio, la rubrica può mostrare in una sola vista anche i contatti di Facebook e di altri noti social network, mentre il PIM è in grado di mostrare i messaggi provenienti da Gmail e gli appuntamenti creati con GCalendar.
Da non dimenticare la ricerca "universale", che permette di cercare una parola chiave non soltanto tra i file e i contenuti presenti sul dispositivo, ma anche su servizi online quali Google, Google Maps e Wikipedia.
Naturalmente in webOS non può mancare un browser web che sembra sfigurare nei confronti di Safari per iPhone o di altri browser mobili di ultima generazione.
Iscriviti a:
Post (Atom)